
WhatsApp è un potente strumento di comunicazione ormai ampiamente diffuso nella società, che può trovare utile impiego nel supporto alla comunicazione e alla relazione medico-paziente.
Sempre più specialisti e medici di medicina generale usano WhatsApp, per scambiare facilmente e rapidamente dati, immagini e informazioni con i pazienti, evitando talvolta visite superflue.
Dai dati rilevati dall‘Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano emerge che il 58% dei Medici Specialisti e il 63% dei Medici di Medicina Generale usa WhatsApp.
Il mezzo di comunicazione più utilizzato dai medici per condividere documenti con i propri pazienti rimane ancora l’email (77% tra gli specialisti e 83% tra i medici di famiglia), seguita da WhatsApp (58% e 63%) e sms (46% e 61%) maggiormente usate per informazioni organizzative. La maggior parte dei pazienti invece utilizza l’email (15%), gli sms (13%) e infine WhatsApp (12%).
Il motivo principale è prenotare o spostare visite (50% e 44%) e comunicare lo stato di salute (38% e 35%).
Il rapporto tra il paziente e il proprio medico diventa sempre più importante per quanto riguarda le informazioni di tipo sanitario. Risulta infatti il primo canale consultato quando si soffre di influenza (74%), per avere informazioni sui vaccini (74%), per interpretare un esame diagnostico (81%) e per informarsi su una grave situazione di salute (56%).
Alcuni medici sono però restii ad utilizzare WhatsApp, poiché ricevere durante l’orario di lavoro comunicazioni da parte di pazienti costituisce sia una risorsa sia un potenziale elemento di disturbo dell’attenzione rispetto alle visite e alla routine in corso. Inoltre, 1 su 2 medici teme le incomprensioni con i pazienti ed i rischi legati ad un mancato rispetto della normativa sulla privacy.
Tuttavia, il 71% dei medici internisti e il 57% dei medici di famiglia sarebbero favorevoli all’introduzione di un’applicazione simile a WhatsApp, certificata e specifica per la Sanità.