
Che il settore Health Care stia cambiando grazie all’innovazione hi-tech è lampante. Pensando che una parte consistente del comparto, quello che puntano sulla realtà virtuale e aumentata, è letteralmente esplosa nell’ultimo anno. Nel 2018 è (e sarà) un trend da tenere d’occhio e riserverà grandi sorprese. Prima di analizzare l’impatto che hanno nel settore, è utile però capire che non sono la stessa cosa, perché non sempre è così chiaro.
Realtà Virtuale: cos’è e quali caratteristiche
Attraverso la manipolazione dei tre variabili (spazio, tempo e interazione) e la disponibilità di un’interfaccia grafica avanzata, è possibile creare una dimensione con un notevole senso di realtà, mettendo il soggetto nella posizione di sentirsi parte di quel mondo. Questa semplice descrizione riassume già le due principali caratteristiche dell’ambiente virtuale:
- La percezione di essere davvero in quel mondo. Tale sensazione è amplificata dall’utilizzo di strumentazioni apposite: un software che ricrea ambienti 3D, un visore per la realtà virtuale, un sistema audio surround…;
- La possibilità di interagire con movimenti di corpo, testa e arti aumentando la sensazione di potersi impadronire di quella dimensione (Ad es. cyber-gloves, arti virtuali, joypad) che permettono all’utente in maniera virtuale di toccare, spostare, manipolare o apportare modifiche agli oggetti come fossero reali.
In particolare, a seconda del grado di immersione e coinvolgimento, si distinguono due tipi di VR:
- Realtà Virtuale Immersiva (RVI). È accompagnata da una forte sensazione di immersione nello spazio esplorabile visivamente grazie alla possibilità di interagire con gli oggetti raffigurati virtualmente.
- Realtà Virtuale Non Immersiva (desktop RV). Non suscita una sensazione di coinvolgimento poiché l’ambiente creato non viene percepito come reale.
Realtà Aumentata: cos’è e quali caratteristiche
Diversa, invece, la realtà aumentata (AR) che integra mondo fisico e digitale con l’utilizzo di immagini sovrapposte, tridimensionali, di video e modelli generati al computer.
Realtà Virtuale e Aumentata in Medicina
Tutti e due i tipi di realtà vengono utilizzati in diversi ambiti del settore medico, ma i principali sono:
- la riabilitazione motoria e cognitiva;
- la terapia di disturbi psichiatrici;
- l’apprendimento in un contesto di simulazione.
In questi contesti, la costruzione di un mondo virtuale in cui il soggetto può avere il controllo si rivela particolarmente efficace.
Realtà virtuale: riabilitazione e terapia
La cosiddetta “cyberterapia” nasce dall’esigenza di trovare soluzioni d’avanguardia in ambito riabilitativo-psicologico che comportano ulteriori vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali di riabilitazione, tra cui:
- svolgere l’esercizio riabilitativo in un setting che riproduce le caratteristiche degli ambienti di vita;
- stimolare la multisensorialità del paziente;
- adattare la difficoltà degli esercizi in modo dinamico rispetto alle abilità acquisite;
- monitorare in maniera sistematica gli indicatori di performance.
Questo approccio innovativo consiste nell’esecuzione di programmi virtuali che simulano in modo estremamente realistico ed interattivo situazioni e contesti di vita quotidiana, sollecitando sia le funzioni cognitive, uditive e visive che quelle olfattive e tattili. In particolare, il paziente indossa un paio di occhialini dove sono posizionati i sensori che inviano al computer i dati di posizionamento e di navigazione.
Eventualmente, possono essere applicati ulteriori sistemi di misurazione tra cui quelli per la rilevazione del battito cardiaco e della pressione. Infine, attraverso il joystick, il paziente può esercitarsi a svolgere i compiti richiesti e ad orientarsi in ambienti simulati.
Un’altra interessante applicazione della realtà virtuale riguarda l’ambito farmaceutico per fini terapeutici, ovvero la terapia del dolore. In molti esperimenti, i pazienti hanno trovato beneficio nell’immersione in ambienti virtuali durante trattamenti molto invasivi e dolorosi. Questi studi hanno dimostrato che la realtà virtuale può avere degli effetti analoghi agli antidolorifici oppiacei portando a una riduzione media del 24% del dolore percepito; secondo i medici, questo dato è paragonabile a quanto si può ottenere in caso di dolore acuto con la somministrazione di analgesici oppiacei. Un risultato che, se confermato da ulteriori studi, potrebbe portare alla riduzione dell’utilizzo di oppioidi nella fase pre e post-operatoria.
Realtà Virtuale e Apprendimento
Le potenzialità della realtà virtuale possono essere utilizzate con successo anche nella formazione alla terapia. Basti pensare al suo utilizzo prima di un intervento, per addestrare il medico alla buona riuscita dell’operazione. O ancora, come una telecamera 3D per la realtà virtuale posizionata nella sala operatoria o sul medico che sta operando consenta ad altre persone di assistere in maniera immersiva all’operazione stessa. Tutte applicazioni che permettono alle persone di partecipare attivamente alla creazione e allo sviluppo della propria conoscenza, legando l’apprendimento al “fare” in prima persona.
Ad esempio, la società americana Sandia ha sviluppato un sistema di realtà virtuale per addestrare i propri operatori sanitari nel primo intervento sul campo di battaglia. In tal modo, gli operatori avevano la possibilità di:
- interagire con i pazienti e con i diversi strumenti richiesti e avere una esperienza in real-time dei risultati delle proprie azioni: se l’intervento non andava a buon fine, il paziente virtuale simulava il dolore o il pianto;
- calarsi nella situazione ambientale di guerra: il rumore delle bombe e delle granate, le urla dei feriti etc…, producevano in loro una risposta emotiva simile a quella che avrebbero provato su un vero campo di battaglia.
In questo caso, la realtà virtuale permette non solo di imparare una tecnica, ma anche di sperimentare emozioni e imparare a controllarle, così che l’operatore possa intervenire con successo e gestire la tensione esacerbata dalla situazione.
Il futuro della medicina è sempre più hi-tech: e ci si può aspettare che rientrerà nella prassi medica e diverrà una pratica corrente grazie ai benefici che può apportare ed alla sua accessibilità. Di fatto, se finora uno dei principali ostacoli per la diffusione della cyberterapia erano i costi, oggi è possibile avere un sistema di realtà virtuale/aumentata immersiva a prezzi più competitivi.